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Qui troverete le informazioni utili per rendere il vostro viaggio in Madagascar, sicuro e sereno

Madagascar Informazioni Utili

VACCINAZIONI E INFORMAZIONI SANITARIE

Non è obbligatoria nessuna vaccinazione e come espresso anche nelle informazioni utili per l’isola di Nosy-Be, è obbligatorio il vaccino contro la febbre gialla per chi proviene da un paese dove essa è endemica e dove ivi ha soggiornato per un periodo superiore alle 48 ore. Quindi se si fa scalo ad Addis Abeba in transito per esempio per 3 ore, non vi è l’obbligo di vaccinazione contro la febbre gialla.
È consigliato il vaccino con l’epatite A (alimentare) e il vaccino contro la poliomielite che normalmente in Italia è stato fatto da tutti in età scolare.
È bene sapere che il Madagascar è avventura e divertimento e per godersi appieno questa esperienza è importante avere dei comportamenti igienico sanitari adeguati come per esempio bere sempre acqua in bottiglia, evitare cibi crudi, utilizzare repellenti contro le Zanzare e portare con sé anche stick contro la puntura di insetti.

FUSO ORARIO E ORE DI VOLO

Il Fuso Orario tra l’Italia e il Madagascar è di una sola ora quando in Italia è in vigore l’ora legale (primavera-estate italiana), mentre ‘e di due ore quando in Italia ritorna l’ora solare (autunno-inverno italiano). L’orario del Madagascar è identico a quello della Tanzania e questo permette a chi lo desidera di fare anche programmi combinati interessanti, come Safari in Tanzania e soggiorno mare a Nosy Be, senza scompensi di fuso orario.
Le ore di volo per Antananarivo, la capitale del Madagascar, sono leggermente maggiori rispetto a volare su Nosy Be, ovvero circa 11, 12 ore di volo e 2, 3 ore di scalo.

LINGUA

La lingua ufficiale è il Malgascio, ovvero il Malagasy che fa parte delle lingue austronesiane e ne rappresenta quella più ad occidente. La prova di questo lo abbiamo che per quasi il 90% questa lingua è identica alla lingua ma’anyan, parlata nella zona del Borneo del Sud nei pressi del fiume Barito. Le influenze poi nel corso di oltre un millennio di Storia sono avvenute dal Bantu, dall’Arabo, dal Kiswahili e dal Francese. Quest’ultimo è ancora la lingua più diffusa negli uffici pubblici e nelle strutture turistiche.
Da aggiungere riguardo alla lingua è che vi sono numerosi dialetti per ogni tribù locale.
Tonga Soa significa Benvenuto/a e vi sarà ripetuto spesso cosi come  Veloma che significa arrivederci, ciao.

CLIMA

Il Madagascar può essere suddiviso, in base all’altezza e alla latitudine, in tre zone climatiche, lungo le coste troviamo una fascia di clima tropicale caldo e umido, negli altopiani interni il clima è temperato, mentre la regione meridionale del paese presenta un clima semi-desertico, secco e arido.
Il clima del paese è dominato e regolato dagli alisei di sud-est e si divide in due stagioni una calda e piovosa da dicembre a marzo e una secca e fresca da maggio ad ottobre.
L’isola di Nosy Be che si trova lungo la costa nord occidentale ha un particolare microclima.
Il miglior periodo per visitarla sono i mesi tra aprile e novembre, essi presentano temperature miti e poca pioggia.

CULTURA

Nel Madagascar vivono circa 20 milioni di abitanti, la densità è di 28 ab./km².
In Madagascar si distinguono diciotto gruppi etnici principali, prevalentemente di origine mista asiatica e africana, con elementi arabi ed europei. Solo una minoranza, collocata principalmente sugli altopiani, ha tratti somatici e culturali spiccatamente asiatici. Ricerche recenti suggeriscono che l’isola sia stata inizialmente colonizzata da popolazioni di provenienza malese, giunti fra 2000 e 1500 anni fa. Studi sul DNA delle popolazioni malgasce mostrano origini per metà circa malesi e per metà africane, con alcune influenze arabe, indiane ed europee soprattutto sulle coste. La lingua malgascia presenta un vocabolario sovrapponibile al 90% a quello Maanyan parlato nella regione del fiume Barito nel Borneo meridionale. Successive migrazioni dal Pacifico e dall’Africa hanno consolidato questa mescolanza iniziale di razze. I tratti orientali sono presenti soprattutto negli altopiani centrali, e corrispondono alle popolazioni Merina (3 milioni) e Betsileo (2 milioni); la gente della costa (detta côtiers) sono di origine più chiaramente africana (bantu). I più grandi gruppi tribali costieri sono quello degli Betsimisaraka (1,6 milioni), dei Tsimihetey e dei Sakalava, (entrambi questi ultimi composti da circa 700.000 persone).
La lingua malgascia è di origine maleo-polinesiaca ed è parlata in tutta l’isola. Gran parte della popolazione conosce anche il francese.

DOCUMENTI

Per i cittadini italiani che si recano in Madagascar è obbligatorio avere il passaporto con validità di 6 mesi alla data di rientro in Italia. Il visto è a scaglioni e costa 10 euro per una permanenza non superiore ai 15 giorni e 35 euro per una permanenza non superiore ai 30 giorni.

VALUTA/CAMBIO MONETA

La moneta ufficiale del Madagascar è l’Ariary malgascio (MGA. Attualmente, aprile 2025
una banconota da 10.000 MGA vale circa 2 euro.
Per cambiare denaro posso ritirare ad uno sportello pos con carta di credito visa o mastercard, oppure cambiare valuta in banca o in un ufficio di cambio ufficiale. È illegale cambiare denaro in strada.

CENNI STORICI SUL MADAGASCAR ANTICHITÀ

I primi parchi furono istituiti nel 1927, durante la colonizzazione francese per proteggere le specie animali dal rischio d’estinzione causato dal disboscamento attuato dalla popolazione in cerca di nuove terre da coltivare. L’associazione non governativa che gestisce i Parchi e le Riserve è l’ANGAP.
Il Madagascar ha assorbito influssi diversi a seconda delle varie tradizioni, bagaglio culturale del suo popolo. Per esempio molte tradizioni funerarie prendono origine da antiche usanze di popoli austronesiani (per i malgasci esiste un forte legame tra la vita e la morte che costituisce una parte essenziale della religione e della vita sociale. Sebbene la tradizione accetti l’esistenza di un solo Dio onnipresente ed onnipotente detto Zanahary (creatore) o “Andriamanitra” (Signore dolce, profumato) un ruolo fondamentale viene svolto dai morti che sono visti come intermediari tra Dio e l’umanità ed hanno il potere di influenzare la vita dei vivi. Gli antenati (RAZANA) sono la sorgente della forza per i vivi che, se vogliono evitare problemi e sventure, non solo non li devono offendere, ma venerare); l’importanza data al bestiame cioè lo zebù ed allo status che il possesso di quest’animale dà si pensa che prenda origina dall’Africa, mentre il “vintana” cioè il destino si pensa che derivi dalla tradizione astrologica islamica. La religione tradizionale è molto vicina a quella cristiana e probabilmente questo motivo è stato il fattore principale dell’alta percentuale di conversioni con l’arrivo di una fervente attività missionaria dal 18^ secolo in avanti. La tradizione afferma che esiste un solo Dio padre di tutto l’universo, gli esseri umani per pregarlo e chiedere la sua intercessione devono passare tramite gli antenati morti e quindi passati nella dimensione superiore a quella umana e più vicini a Dio. Ecco che per i missionari non fu difficile convertire al cristianesimo queste tribù. Oggi molti cristiani malgasci continuano a rispettare gli antenati mischiando gli antichi riti al credo cristiano.
Da qui nasce l’importanza di riti quali i Famadihana (voltare le ossa) o semplicemente “seconda sepoltura”. 
Di tutte queste tradizioni e diverse usanze nel culto dei morti a noi occidentali certamente colpisce l’incredibile sforzo economico che queste popolazioni compiono nel rispetto della morte anche a scapito delle condizioni di vita.
Madagascar, la quarta isola più grande al mondo dopo la Groenlandia, la Nuova Guinea e il Borneo, é distante 400 km dalla costa est dell’Africa. L’isola é lunga 1600 km ed ha una larghezza di 600 km nel punto più largo. Ha più di 5.000 km di costa e con la sua superficie di 687.000 kmq rappresenta circa 2 volte l’Italia. Il Madagascar e’ un cocktail di paesaggi indimenticabili e spesso in forte contrapposizione: al nord troviamo una costa molto frastagliata, ricca di baie e insenature e di candide isole tropicali; al centro troviamo un grande altipiano, una catena montuosa che si estende per tutta la lunghezza del Paese; il lato orientale invece, complice un clima umido dovuto all’incontro dell’aria umida dell’oceano Indiano con la barriera delle montagne, e’ il regno delle foreste pluviali; il litorale occidentale che si affaccia sul Mozambico ha un clima più secco e vi crescono rigogliose le mangrovie; infine dirigendoci verso il sud troviamo un clima sempre più arido, aree desertiche, habitat ideale per la foresta spinosa e gli alberi di baobab. Poiché’ ad ogni regione climatica corrisponde un diverso tipo di vegetazione, possiamo affermare che qui esiste una flora che conta oltre 12.000 specie di esemplari tra piante e fiori. Inoltre da non dimenticare la fauna, caratterizzata da specie endemiche, tipiche del posto, come quella dei Lemuri, proscimmia, di cui esistono oltre 30 specie e il fosa, il carnivoro divenuto famoso grazie al film “Madagascar”.

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